Le RETI DELLE RISERVE sono “uno strumento nuovo, per gestire e valorizzare le aree protette in modo più efficace e con un approccio dal basso, attivato su base volontaria dai comuni in cui ricadono sistemi territoriali di particolare interesse naturale, scientifico, storico-culturale e paesaggistico.
E’ questo, in sintesi, il senso delle reti di riserve, introdotti con la L.P. 11/07 “Governo del territorio forestale e montano, dei corsi d’acqua e delle aree protette” che ha convertito in termini istituzionali il concetto di rete ecologica e di coerenza di cui parla la Direttiva Habitat.”

In concreto dopo aver definito l’area di intervento e coinvolto i Comuni interessati si sono susseguiti vari tavoli di confronto dove sono stati invitati numerosi interlocutori,amministratori, associazioni, gruppi e liberi cittadini. Tutti hanno portato la loro idea di come valorizzare il nostro territorio.
Durante uno di questi incontri, come Sezione SAT di Storo, abbiamo proposto un trekking che in 5 tappe percorre tutto il territorio delle Rete perché per valorizzare e promuovere il territorio è indispensabile conoscerlo. Il progetto è stato accolto e finanziato assieme ad altri 9 interventi e quindi nel mese di novembre siamo partiti con i primi contatti e con lo studio del tragitto.
Il percorso è stato definito e come dicevo, è diviso in 5 tappe di circa 7/9 ore di cammino cadauna, quindi da percorrete in più giorni. Sono previsti dei punti di accesso e uscita dal sentiero in modo che ognuno possa decidere se fare tutto il percorso o solo parti di esso.
Tranne un breve tratto, tutto il tracciato è stato individuato seguendo i sentieri SAT già esistenti. Questo è una garanzia anche per il futuro in quanto i sentieri SAT sono sempre mantenuti percorribili e segnati con i classici colori Bianco e Rosso, inoltre tutto il percorso è mappato con GPS.

Lungo il percorso sono stati previsti dei punti di sosta e bivacco dove ci si può fermare a mangiare e dormire per poi proseguire il giorno seguente. 3 punti sono dei bivacchi, bivacco Alpo, bivacco Arcioni e bivacco Malga Campel, dove è necessario avere con sè tutto l’occorrente per mangiare e dormire, mentre altri 2 sono dei rifugi, Rif. Pernici e Rif. Garda.
L’itinerario non presenta difficoltà alpinistiche ed è praticabile da chiunque con un buon allenamento perché come si può vedere dalla cartina del percorso le tappe sono piuttosto lunghe.
In questi mesi continuano gli incontri con gli amici della SAT Ledrense, la SAT di Riva, l’assessore all’ambiente del Comune di Storo Laura Danieli, e la coordinatrice del progetto la Dott.sa Matilde Peterlini, per definire le varie fasi dei lavori che vanno dalla programmazione dei lavori nei 3 bivacchi, la definizione di una cartina con il percorso, un libretto allegato alla cartina dove vengono illustrate nel dettaglio tutte
le zone che vengono toccate dal sentiero descrivendo gli aspetti paesaggistici, botanici, geologici, storici e quant’altro sia di interesse.