Scheda tecnica:
Gruppo Montuoso | Ledrensi – Tombea-Tremalzo-Carone |
Competenza | Cai Sat Storo |
Comuni | Storo, Bondone, Ledro |
Difficoltà | EE |
Punti di interesse:
Località | Quota | Lunghezza | Ore | Ore |
Storo – ponte della scaletta | 388 | 0 | 0.00 | 0.30 |
Capitello di San Sebastiano | 620 | 1230 | 0.40 | 0.30 |
Nar | 850 | 1330 | 0.40 | 0.50 |
pr. Fienili di Spessa (b. 443) | 1350 | 1870 | 1.15 | 0.10 |
Fienili di Spessa | 1383 | 410 | 0.10 | 0.45 |
pr. Malga Alpo di Storo | 1530 | 2810 | 0.50 | 0.25 |
pr. Malga Alpo di Bondone | 1472 | 510 | 0.15 | 0.40 |
Passo di Cablone | 1755 | 2520 | 0.50 | 0.25 |
Malga Tombea | 1827 | 1910 | 0.30 | 0.30 |
Bocca di Campei | 1822 | 810 | 0.30 | 1.20 |
Bocca di Lorina | 1431 | 3330 | 1.00 | 0.05 |
Passo Valesina | 1450 | 310 | 0.05 | 1.00 |
Cima del Fratone | 1759 | 1440 | 1.20 | 0.30 |
Colle di Selvareonda | 1693 | 810 | 0.25 | 0.15 |
Pra di Lavino – bivio strada | 1780 | 810 | 0.20 | 0.10 |
pr. Monte Lavino | 1800 | 510 | 0.10 | 0.20 |
Passo del Dil | 1723 | 1010 | 0.15 | 0.30 |
Passo di Tremalzo | 1665 | 1010 | 0.25 | 0.00 |
22630 | 9.40 | 8.50 |
La nostra avventura inizia a Storo in località “alle Piane”. Si parte seguendo la ciclabile in direzione sud del lago d’Idro e dopo circa 1,5 km, attraversiamo il torrente Palvico su un ponte in ferro e cominciamo la nostra prima salita. Il sentiero si inerpica nel bosco, tornante dopo tornante.
Superate un paio di curve possiamo riprendere fiato godendoci il primo aperto panorama che la nostra escursione ci regala: lo sguardo spazia sulla bella valle del Chiese e il lago d’Idro. Poco distante incontriamo un capitello su cui sono raffigurati i santi Sebastiano e Rocco e, sulla sinistra, una strada tagliafuoco che NON imbocchiamo, proseguendo invece dritti seguendo, sulla destra, la sommità della strapiombante Corna del Vescof (dove è stata allestita da parte della nostra Sezione SAT una palestra di roccia.).
Continuiamo fino a incontrare una strada sterrata che seguiamo, senza perdere di vista i segnavia biancorossi, fino alla piana di Nar (950 m): una vasta estensione di prati in cui fanno bella mostra di sè antichi fienili oggi elegantemente trasformati in abitazioni estive. Superati i prati di Nar e ripreso il sentiero, saliamo lungo la valle del Toàc.
Il sentiero si interseca più volte con la strada forestale fino ad incontrare il sentiero SAT 443 (1300 m) proveniente dalla val d’Ampola, per poi continuare con pendenze più morbide fino alla località Spessa, un ambiente suggestivo dove un intreccio di tradizionali muretti in sasso crea un’atmosfera particolare (1380 m). Da qui, seguendo per circa 45 minuti una comoda e ampia strada forestale arriviamo in località Alpo (1500 m) dove è presente presso malga Alpo di Storo un bivacco sempre aperto.
Poco sotto l’ex rifugio Alpo (ora chiuso), il percorso devia a sinistra, lasciando la strada asfaltata che scende fino al caratteristico abitato di Bondone. Procediamo in piano fra abeti e grandi faggi lungo una vecchia strada militare. Dopo questo tratto quasi pianeggiante e asfaltato saliamo gradatamente con ampie anse in mezzo a una macchia di fitti pini mughi, seguendo il percorso in parte scavato nella roccia, fino a raggiungere il passo Cablone (1755 m), punto di collegamento con la val di Vestino. Proseguiamo verso est passando sotto la cima Tombea (1949 m); Non c’è un sentiero SAT che porta alla cima Tombea, ma dalla malga si sale a zig-zag lungo la costa della montagna e in circa 15 minuti si raggiunge la cima Sulla vetta il panorama si apre in tutto il suo splendore, e la giornata è buona, dicono, si riescono a vedere addirittura i primi contrafforti degli Appennini. Nella zona è possibile osservare rare speci floreali come la Saxifraga tombeanensis.
Ritornati sul sentiero originario si prosegue fino a raggiungere Bocca di Campel (1822 m). Sul percorso di una ex strada militare si scende dalla cima e qui numerose gallerie, trincee e postazioni ricordano che queste montagne, oggi così quiete, sono state teatro di vicende drammatiche della prima guerra mondiale. In circa 15 minuti dalla malga, si raggiunge la cima del monte Caplone o cima delle Guardie (1976 m).
Il tracciato a tratti è completamente scavato nella roccia, a tratti in galleria, a tratti scompare perché franato, ma sempre evidenziato dai segnavia. Scendiamo fino alla bocca di Lorina (1433 m) dove lasciamo a destra la strada forestale che proviene dalla malga omonima, proseguendo dritti e risalendo la ripida cresta.
Finita la vegetazione, il sentiero si inerpica su tratti erbosi e spunzoni di roccia calcarea per circa un’ora fino a raggiungere la cima del Fratone (1795 m); dopo aver superato un breve tratto roccioso attrezzato con scala a pioli di ferro. Scendiamo in direzione nord est, passando sotto il dosso della Fame fino a raggiungere la strada forestale che porta a malga Lavino. Proseguiamo dritti, lasciando la malga sotto di noi, seguendo la strada sterrata che inizialmente è in lieve ascesa ma poi completamente pianeggiante, e che ci porta alla grande distesa di prati di Tremalzo (1685 m), punto di arrivo del nostro percorso.
L’intero percorso del sentiero 444 è l’itinerario della prima tappa del percorso ALPIEDI Ledro Alps Trek – Trekking Rete di riserve Alpi Ledrensi.
Il percorso è adatto a tutti gli escursionisti ben allenati, tenendo presente che i tempi di percorrenza per l’intero tracciato.
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